Solo 40 anni fa l’unico pannolino disponibile per i neonati erano pezze di tessuto leggeri, confortevoli e naturali, ma avevano lo svantaggio di essere poco assorbenti e dovevano essere lavati alle condizioni di allora.
In pochi anni hanno preso piede i pannolini usa&getta (un’invenzione relativamente recente), e sono stati visti, a ragion veduta, come un progresso che riduceva la mole di lavoro delle mamme e proprio per questo motivo hanno avuto una diffusione esponenziale ed hanno annullato qualunque altra scelta.
La produzione di pannolini u&g è andata aumentando di anno in anno, in Europa è passata da circa 18000 milioni nel 1997 a più di 22000 milioni nel 2009, con un valore di mercato di circa 5000 milioni di euro.
Oggi le scelte sono tornate ad essere più di una poiché anche nell’ambito dei pannolini riutilizzabili o pannolini lavabili c’è stata un’evoluzione di modelli e possibilità che permette nuovamente alle famiglie di scegliere i pannolini lavabili senza necessariamente aumentare il carico di lavoro familiare.
Ovviamente non è nostra intenzione convincere qualcuno ad usare una delle due tipologie, ma desideriamo dare il più possibile informazioni corrette per permettere alle famiglie di decidere consapevolmente.
Solo voi potrete decidere quale scelta fare in base alla vostra situazione familiare e seguendo i vostri valori.
Quindi analizzeremo, per entrambe le tipologie di pannolini, i seguenti impatti